domenica 17 gennaio 2010

considerazioni al vangelo del 17/01/2010

le nozze di Cana rappresentano un momento gioioso, un avvenimento bello al quale ci si prepara per fare festa con entusiasmo. E alle nozze viene invitata Maria che porta con se il figlio che a sua volta porta con se degli amici. Da una invitata sono diventati 14. Ad un certo punto manca il vino. Le nozze sono la vita e il vino è la voglia di andare avanti con entusiasmo. Maria dice a Gesù: non hanno più vino. Maria è premurosa, è attenta che la festa possa funzionare bene, e si accorge che qualcosa non và e avverte il figlio, perchè sa che può risolvere la situazione. Il figlio è tale e risponde quasi scocciato alla madre, non ci aspetteremmo questa risposta. Eppure è Maria che invece lo avverte che è iniziata la sua missione, Gesù sembra uno di quei bamboccioni che si nasconde dietro ai genitori fino a 40 anni. Però poi il buon senso ha il sopravvento, lui sa che deve intervenire, e Maria fa da collegamento fra Gesù e i servi dicendo: fate quello che vi dirà. Maria intercede sempre, diciamo che è "specializzata in questo". E la sua intercessione non va ha vuoto. Divertente è la risposta di Gesù ai servi, manca il vino e dice di riempire gli otri d'acqua. Quante volte nella nostra vita preghiamo per ottenere qualcosa e invece ne arriva un altra, e ce la prendiamo con il Signore, che non ci ha capito. Si chiede vino e Gesù parla di acqua. Ma l'acqua di Dio è più buona e dissetante del vino, migliore del vino buono. Disseta l'anima dalla sete di amore, è fonte di salvezza. I servi hanno assistito al miracolo, e lodano il Signore, il maestro di tavola invece si meraviglia con lo sposo, infatti sono i pastori di betlemme i primi a sapere della nascita di Gesù, Erode è l'ultimo a venirne a conoscienza. Dio si manifesta ai piccoli, perchè di essi è il regno dei cieli.

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