mercoledì 28 aprile 2010

omelia al vangelo di domenica 25 aprile 2010

Il paragone con le pecore e il pastore in quest'epoca non è attuale, pochi pastori e troppe pecore che non ascoltano la voce di Gesù. Ma Lui dice una cosa importante, la Sua voce viene riconosciuta. Quando abbiamo dei dubbi su scelte importanti su chi ci parla dobbiamo pensare questo, siamo in grado di ascoltare la voce di Cristo, lo ha detto Lui. E' importante perchè altrimenti non sarebbe facile sapere dove andare e che fare, la sua voce ci guida sempre. Il Padre ha dato un potere su di noi perchè Lui e il Padre sono una cosa sola, come l'anima e il corpo nell'uomo cosi Gesù e Dio sono una cosa sola. Questa è un autorità che nessuno possiede, nessuno può dire Io e Lui siamo una cosa sola.

vangelo di domenica 25 aprile 2010

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 10,27-30.
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio.
Io e il Padre siamo una cosa sola».

venerdì 23 aprile 2010

lite fini - berlusconi...

Ci sono dei momenti in cui pensi che Berlusconi ha le manie di onnipotenza, eppure queste cose l'aveva gia denunciate a suo tempo Fini. Ora siamo alla resa dei conti, probabilmente la presenza ingombrante di Berlusconi ha portato alla nausea anche una persona pacata come il presidente di AN. Pacata ma mica stupida, è chiaro che pensava a se stesso per il dopo Berlusconi, che non arriva mai. Ed ora questa scenata che sa di farsa, perchè sono 10 che il cavaliere è cosi e altrettanti che Fini è il fido scudiero. La lega è sempre stato altro, nel 94 facendo cadere il governo e ora dando un segnale forte dopo le elezioni regionali. Da ora in poi il cavaliere sembra solo, Fini - Balotelli lo ha rinnegato pubblicamente e qualcosa si è rotto. Quelli sicuramente rotti sono gli italiani, per l'ennesima volta fra incudine e martello.

domenica 18 aprile 2010

sono juventino, no romanista...

La Roma vince il derby in rimonta su una Lazio che pareva giocare la coppa dei campioni. La lupa è irriconoscibile, il primo tempo è sotto di un goal senza aver fatto niente per riparare. Ma Ranieri ci mette la faccia, non gli basta fare una stagione alla grande, vuole vincere lo scudetto e non guarda in faccia a nessuno. Fuori l'ammonito de rossi abulico con il capitano totti e dentro taddei e menez. Sono quelle mosse che uno pensa di non poter mai vedere, faranno discutere a lungo. E infatti la Lazio è pronta per mettere i titoli di coda, il rigore è sacrosanto come la parata di Julio Sergio. Dopo questa sberla la roma si sveglia e inizia a giocare da Roma. Un rigore e una punizione mettono alle corde l'ormai più che stanca lazio, che nel secondo tempo pareva aver smesso di giocare. Il popolo giallo rosso è delirante di gioia, ma anche l'italia che non ama mou e company è felice. Ora mancano 4 partite ma siamo sicuri che i lupacchiotti venderanno cara la pelle dopo aver superato l'esame di maturità non senza patemi ma con la fortuna che serve. Lazio - Roma 1 - 2, 18 aprile 2010.

omelia al vangelo di domenica 18 aprile 2010

E' la terza volta che Gesù si presenta agli apostoli e questi non lo riconoscono. Siamo sempre a dire che se avessimo vissuto all'epoca degli apostoli la nostra fede sarebbe stata più salda ma loro niente, non sono bastate due volte per capire che è il Signore. Davanti a situazioni che ci sconvolgono la vita siamo sempre dubitativi. Egli si è presentato agli apostoli stanchi, dopo aver passato una notte senza aver pescato, quindi depressi senza niente da mangiare. Solo dopo che è accaduto il miracolo della pesca questi lo riconoscono, finalmente si sono aperti gli occhi dopo che si è aperto il cuore. Ma Gesù da Pietro vuole di più, vuole l'amore mentre Pietro può al massimo dare l'amicizia. Intanto lo invita a seguirlo, si inizia cosi. Poi sappiamo che Pietro arriverà a dare la vita per Gesù, ma tutto è nato dal seguirlo. Senza questo non sarebbe riuscito neppure a pescare....

vangelo di domenica 18 aprile 2010

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 21,1-19.
Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così:
si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
Quando gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.
Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».
Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.
Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare.
Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora».
Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
Gesù disse loro: «Venite a mangiare». Enessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.
Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle».
Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle.
In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».

sabato 17 aprile 2010

il 15 aprile 2010 muore Raimondo Vianello


Come un familiare ci lascia un grosso vuoto, uno dei più amati personaggi televisivi di tutti i tempi ci ha lasciato. E' stato commovente vedere la moglie Sandra Mondaini, malata da tempo, piangere la sua bara prima, durante e dopo il funerale. La televisione non da l'esatta dimensione di una persona, ma il ricordo di tutti è di una persona squisita, un signore che faceva ridere senza essere volgare, che aveva un legame con la moglie che minimizzava simulando scappatelle nel telefilm casa vianello che non andavano mai a buon fine. Ci hai insegnato tanto di tutto facendoci ridere, grazie.

inter - juventus 2 - 0 addio mondo crudele


La partita è stata dominata dall'inter, eppure la juventus può recriminare per un espulsione forse che non c'è. Ma la fredda cronaca. Il 16 aprile 2010 è una data da ricordare, perchè il giorno prima è morto Raimondo Vianello, lui che ha condotto pressing per anni e aveva lasciato un vuoto nel mondo del calcio ora lascia un vuoto nel mondo. Ci ha fatto ridere per anni e ci fa piangere tutti. Ma ritorniamo alla partita, la juventus si schiera con il rombo 4 1 2 1 2, buffon, zebina, cannavaro, chiellini, grosso, melo, sissoko, marchisio, diego, del piero e iaquinta e l'inter risponde con il 4 2 3 1 con julio cesar, maicon, samuel, lucio, zanetti, thiago motta, cambiasso, snider, eto, pandev e milito. La partita è molto spezzettata, i giocatori molto nervosi e numerose ammonizioni portano all'espulsione di sissoko. L'inter cresce e guadagna campo ma senza segnare, sebbene va vicino al goal con milito e snider. La juventus è costretta a coprirsi sostituendo del piero per poulsen. Il tiro a segno viene premiato dopo che viene sostituito iaquinta. Amauri guarda il suo ex connazionale maicon stoppare e tirare indisturbato da fuori aerea un destro imprendibile. La partita resta viva nonostante l'inter faccia di tutto per chiuderla. L'episodio che dice la parola fine è una punizione di Diego sprecata da ottima posizione al 89 esimo, il goal di etoo serve solo per far gioire gli interisti. Ora mou aspetta il derby di roma per sapere se la vetta è momentanea oppure definitiva. Zaccheroni e chiellini sono poco sportivi accusando l'arbitro e moratti che prima della gara aveva detto che calciopoli non gli appartiene convince il figlio di Facchetti a rimangiarli la frase che forse lo scudetto di cartone non ha senso che resti a Milano. Per ora è tutto e mentre l'inter è sempre più squadra la juventus raccoglie i cocci di un annata che la vede sconfitta 13 volte, primato da fare assolutamente a meno.

venerdì 16 aprile 2010

aspettando inter - juventus di stasera

mancano 5 giornate alla fine, un infinità per noi juventini che dobbiamo sorbirci un campionato che è dominato da roma, inter e milan. Si, fino alla settimana scorsa l'inter era in testa, poi la testa è andata alla champions e i risultati sono che da quando è arrivato zaccheroni alla juventus l'inter ha fatto i stessi punti della juventus, quindi è stata superata dalla roma del Signor Ranieri che, in un intervista, ha detto che non parla di rivalsa, due anni fa era 3, l'hanno scorso 2 e quest'anno.... se son rose fioriranno. L'elemento calcistico nuovo è il processo di Napoli che vede imputato Luciano Moggi. Ci vorrebbe un libro per raccontare cosa è successo dal 2006 ad oggi per essere sintetici c'è aria di processo all'inter, si sono portate alla luce nuove intercettazioni che vedrebbero protagonista moratti e facchetti, insieme a Galliani e cellino, tanto per fare i nomi più illustri. Questo per smontare la tesi dell'accusa di un sistema moggi, sarebbe stato presente un sistema di comunicazione del designatore arbitrale con tutte le squadre. Ma a questo argomento dedicheremo un post a parte. Per ora basta sapere che i tifosi bianconeri hanno finito la pazienza, sono inferociti con la società e i giocatori, accolti a milano con uova e insulti pesanti. Il silenzio della società su calciopoli e la scelta di non difendere moggi e difendersi nelle sedi opportune riporta alla luce una ferita che tutti gli juventini vivono come un tradimento. In questo clima avvelenato Mou potrebbe essere paradossalmente quello che vive in modo più tranquillo questa vigilia. Per una volta che vinca il peggiore, sicuramente noi.

mercoledì 14 aprile 2010

omelia del vangelo 11 aprile 2010

Il vangelo della scorsa settimana parlava dei discepoli che vanno al sepolcro e lo trovano vuoto, quindi credono. Eppure non tutti sono credenti, ad esempio Tommaso, non è presente con gli altri quando Gesù appare e manda in missione i discepoli alitando lo Spirito Santo. E' chiaro poi quello che dice, il suo scetticismo lo porta a voler mettere le dita sulle ferite di Gesù. Anche noi non crediamo alle persone quando ci parlano e vogliamo sempre essere rassicurati, la nostra fede in Dio ha bisogno di essere comprovata. Come se fosse fondamentale che Dio avesse un rapporto con noi e non il contrario. Egli può fare benissimo a meno di noi mentre il contrario porta alla morte causata dal peccato. Eppure Gesù dice: perchè hai visto hai creduto? questa frase mi ricorda quello che Gesù dice all'apostolo che sta sotto al sicomoro, quello che Gesù dice dopo che ha fatto il miracolo di ridare la vista al cieco. Ogni miracolo che Gesù fa provoca una reazione che il più delle volte è sbagliata. Il miracolo viene visto come il fine invece per Dio è qualcosa di abitudinario, che deve servire per la salvezza dell'anima e non solo per il corpo.

vangelo del 11 aprile 2010

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,19-31.
La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».
Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo;
a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

omelia del vangelo 4 aprile 2010

Il vangelo di Giovanni pare in questo frangente che racconti la fredda cronaca in modo molto distaccato. Parla di Maria di Magdala che arriva al sepolcro e lo trova stranamente vuoto, con la pietra rimossa. Quando lo dice ai discepoli, questi corrono verso il sepolcro. Chiaramente è tanta la speranza e la gioia che corrono verso il sepolcro. Infatti si parla di un discepolo, il più giovane che arriva prima ma, rispettando Pietro, non entra nel sepolcro. E' curioso, è arrivato per primo ma aspetta. Solo dopo che è entrato Pietro egli entra ed entrambi si ricordano cosa aveva detto il maestro, che doveva risuscitare dai morti e in quel momento credono. La gioia è tanta, a differenza di Maria di Magdala loro credono, per loro non si tratta di un rapimento. Lo stesso fatto, cioè il sepolcro vuoto, viene interpretato in modo diverso. La differenza fra le varie religioni è come viene interpretato questo avvenimento. In 2000 anni la chiesa cattolica afferma che Gesù è morto e risorto, tutto il resto è una conseguenza di questo. Se credi che Gesù sia risorto gioisci, altrimenti chiediti chi può guidare la tua vita se Dio è morto? siamo nelle mani di altri uomini e della natura, non proprio mani benevole...

vangelo 4 aprile 2010

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 20,1-9.
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,
e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

elezioni regionali 28 29 marzo

attenzione, vi do' una notizia, questo fine settimana ci sono le elezioni...

se sei in Italia, se sei italiano, forse sei coinvolto anche tu in questo avvenimento importante. Non sto parlando dello scontro roma - inter e neppure della crisi che attanaglia l'italia con un tasso di disoccupazione che ormai ha un nome e cognome e indirizzo da quanto è cresciuto. Neppure del grande fratello, amici o l'isola dei famosi. Neppure dei preti pedofili che la chiesa pare nascondere, nemmeno dei 70 di Mina. Oggi parliamo di elezioni regionali. Dovete sapere che sono mesi che ci rompono con questa storia, votare per cambiare, per far funzionare la regione. L'Italia è un paese che ha scelto la repubblica, si sono divisi i poteri principali fra potere giudiziario, potere legislativo e potere esecutivo. Questo sistema sembrava il più idoneo per mandare avanti un paese, finche' un giorno, usci fuori che ci sono ingerenze che fanno si che chi esercita un potere possa condizionare chi esercita un' altro potere. L'esempio pratico è il potere legislativo, in mano al parlamento. Solitamente un governo forte ha la maggioranza sia alla camera che in senato, di fatto riesce a far approvare in leggi i decreti legge. Lo strumento del decreto legge di fatto impedisce all'opposizione di avere un apporto nelle attività del governo. I giudici. C'è rimasto l'ultimo baluardo, i giudici. Questi non devono essere influenzati da niente ma giudicare applicando la legge. Ma ci risiamo, si parla di legge. Se le leggi sono condizionate dal governo, di fatto anche i giudici hanno le mani legate, devono applicarle. Ma in tutto questa struttura organizzata ad arte cosa contano i cittadini? si parla di parlamento come rappresentante del popolo, e per legittimare tale costosa struttura i parlamentari devono essere eletti. Siamo arrivati alle elezioni: momento fondamentale per sentirsi rappresentati. Quante volte abbiamo votato e abbiamo vinto alle elezioni? diciamo la metà delle volte, perchè sono ottimista. Quante volte ci siamo sentiti rappresentati? io mai. perchè dovrei ringraziare le persone che ho votato? vinto o perso sono loro che devono ringraziarmi. Quello del parlamentare è un lavoro fatto di continui compromessi, di mazzette date e prese, di tempo perso a non andare in parlamento, di stipendi fuori da ogni logica e di benefit come se piovesse. Quindi un lavoro duro, per premere un pulsante e decidere sulla vita di milioni di persone, insieme ad altre 300 persone che hanno sacrificato la loro vita per partecipare a tutte le riunioni di partito, al quale versano 8 per cento, per riconoscenza.

napoli - juventus 3 - 1 25 marzo 2010

E' finita? no, purtroppo.

Ci sono ancora 8 stazioni, per dirla in termini "Pasquali".
Questa via crucis sembra non finire mai, quando pensi che peggio non può andare ecco che c'è la dimostrazione che è possibile. Quando pensi che le cose stanno migliorando ecco ancora una cocente delusione. Nella partita con il napoli c'è l'immagine della stagione, pronti via goal, 1 a 0 per la juventus. E infatti la juventus era partita benissimo in campionato. Poi inizia la sfiga, si materializza con l'infortunio di poulsen. Via un incontrista per un trequartista. Eppure la juventus tiene bene, un tempo passa senza affanni. Poi succede l'imponderabile, in 7 minuti prima un rigore sbagliato poi un goal fanno si che il napoli abbia una spinta fortissima per credere nel sorpasso. E la juventus? le mosse tattiche non hanno nessuno effetto, difesa a 5 o a 4 è la stessa cosa. La furia azzurra si schianta sulle ceneri di una squadra che fu, rimbambita la vecchia signora è incapace anche di fare piccoli passi in avanti. Anche quando attraversa sulle strisce zebrate viene puntualmente investita da tir carichi di odio per anni di suprusi subiti, non da questa ormai malata signora, ma da quella che piena di lifting riusciva a sedurre a assogettare avversari e arbitri, con il fascino della donna matura. Vederla cosi, con una ruga in più ad ogni sconfitta fa una grande pena, a nulla serve parlare di una prossima operazione estetica, la verità che oltre ad essere brutta è diventata stanca e inutile, pessimista e autolesionista. Eppure gli avversari si avventano come avvoltoi su una carcassa di elefante, e tutti si sfamano e sono felici di fare festa con questa che si fa sodomizzare tristemente, rinnegando il presente in nome di un passato che non c'è più. Addio vecchia signora, che facevi dello stile il tuo baluardo ora il vortice della passione ti ha portato ha prostituirti e farti infilare da ogni pallone avversario, non ti arrendi e vai sempre avanti mentre le gambe immobili ti fanno cadere.

dopo inter - livorno

campionato riaperto no, chiuso, no riaperto.
a prescindere dal risultato di inter - roma prossima l'impressione è che almeno una candidata a vincere lo scudetto sia alla frutta. Parliamo della squadra del premier, pregno di problemi extracalcistici che ha volte esce con delle battute del tipo: io ci credo. Puntuale la smentita nel campo. La sconfitta contro il parma è maturata dopo aver dimostrato limiti evidenti, l'espulsione di Pirlo sa di resa. La Roma c'è, ed è padrona del proprio destino. Si, nel caso di vittoria nello scontro diretto la si potrebbe definire la vera favorita della volata scudetto. Ma si sa che in Italia accadono cose strane, che difficilmente si possono spiegare a chi non conosce la nostra realtà. Quello di cui non abbiamo bisogno è un episodio che faccia urlare al complotto, una svista arbitrale. Che si vinca nel campo da calcio, non nei tribunali. Qualcuno dovrà soffrire e, probabilmente, la vittoria dell'Inter metterebbe tutti d'accordo per il valore complessivo della squadra. Che rimane la più antipatica perchè la più vittoriosa, gli ultimi 5 anni.

il Papa e gli omosessuali...

Ancora oggi il Papa deve ribadire che il matrimonio è solo fra uomo e donna. Non me ne vogliano gli omosessuali o bisessuali ma io trovo strano che dopo anni quasi quotidianamente il capo della Chiesa deve ribadire certi concetti. L'aborto, il matrimonio, la fecondazione assistita, la clonazione, il divorzio. Cosa vi aspettate dalla chiesa cattolica? non deve fare concessioni per avere più persone che ne entrino a fare parte. Non siamo di fronte ad una associazione a scopo di lucro. Ogni persona deve ragionare con la propria testa e chiedersi se vale la pena di rinunciare a lottare per dei valori che sono alla base della vita umana. Non si tratta di una moda ma di bisogni dell'uomo che vengono ogni volta disattesi da una cultura che punta tutto sull'apparire e nulla sull'essere. Il cristiano non si distingue per la giacca più bella, o per la croce che porta al collo. Neppure per il Crocifisso presente nell'aula, o per il santino che ha nel cruscotto, o per il matrimonio celebrato in chiesa. Ai tempi di San Francesco d'Assisi la chiesa aveva deviato il suo cammino tanto che la grazia si manifestò in quel umile uomo, spogliato di tutto che doveva ricordare a tutti i cattolici l'obbiettivo primario che è quello della santità, la carità senza guardare in faccia a nessuno, sia questi malato, povero, sporco.