martedì 30 marzo 2010

non sono le torre gemelle..

però l'ennesimo attentato in Russia, questa volta nella metropolitana, che ha causato 39 morti, ricorda che c'è un nemico all'ombra da combattere, che ti tiene in scacco penetrandoti dentro le nostre paure più recondite. Un nemico vigliacco, sicuramente esasperato da una politica che lo vede subire vessazioni da anni, ma non per questo giustificabile. Uccidere persone innocenti sacrificando la propria vita non fa che commettere un doppio suicidio, quello degli altri e il proprio. La vita ci mette di fronte a scelte che possono essere anche sbagliate, entrambe. Ma si può sempre scegliere il male minore, si dovrebbe scegliere la soluzione meno dolorosa.

le elezioni regionali di domenica 28 e lunedi 29 marzo 2010

Ha vinto sempre lui, e alla grande. Si, ha vinto anche grazie all'aiuto di Bossi, che si porta i segni di una malattia che paradossalmente l'ha rafforzato dal punto di vista politico. L'Italia doveva dare dei segni di cambiamento, invece è stata scelta la strada della continuità, è inutile che Bersani contesta la vittoria del polo, è netta. Il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, il Lazio, la Campania e la Calabria, non regioni di secondo ordine come Umbria, Toscana, Marche, puglia, basilicata, ligura ed emilia romagna. Gli imprenditori sono con l'imprenditore per eccellenza, cosi come i dipendenti. Ma perchè lega e polo hanno vinto? si è votato in 13 regioni, 11 erano della sinistra, non credo fosse possibile avere un risultato migliore dell'ultima votazione. Si tenta un cambiamento, li dove la gente è stufa delle stesse persone e dei stessi colori. Questo risultato deve allarmare anche il governo, senza la lega non può non solo fare grandi o piccole riforme, ma anche andare avanti. Come nel primo governo Berlusconi, il cavaliere deve guardare con timore all'alleato che più volte si è dimostrato esigente, non basterà ora fare delle promesse, ma bisognerà attuare la politica del federalismo tanto agognata dalla lega, e non solo fiscale. La sinistra beh, meglio stendere un velo pietoso sulla sconfitta netta, va cambiato tutto e trovare una persona popolare che possa scansare con le stesse armi il grande dittatore mediatico.

lunedì 29 marzo 2010

un passino alla volta...

un brodino per l'ammalata, la juventus si rialza, sdragliata che sembrava morire, ha dimostrato che non lo è, per ora. Il due a uno a scapito dell'atalanta (non milan o inter) da qualche barlume di ottimismo, visto che la vittoria ultimamente non ha abitato più qui. Torino ha visto uscire sconfitta la squadra di casa tante volte, troppe volte. E ieri la fortuna ha voluto che si riuscisse ad ottenere il massimo risultato, mai con il minimo sforzo. Perchè ora è difficile anche le partite che sulla carta sembrano abbordabili, perchè tutti stanno bene fisicamente rispetto a questa vecchia e malandata signora. Ci rimane l'illusione di poter essere a soli 3 punti dalla zona champions, ma i problemi sono cosi grandi che non è il caso di farsi illusioni, ogni punto guadagnato è un miracolo, questa stagione è stata letteralmente gettata alle ortiche. Dall'altra parte il mister zero tituli rischia di applicare questa frase, la roma stravince lo scontro scudetto e dimostra che è lei la favorita, anche se ancora manca un punto per effettuare la rimonta. Bei tempi quando ranieri si giocava il secondo posto con la juventus, per i nostalgici però devo dire che non era l'anno scorso...Auguri al mister signore di educazione, faccia fare il bregno a mister 11 milioni di euro, all'anno....

omelia al vangelo del 28 marzo 2010

cosa si può dire del vangelo della domenica delle palme? oltre che far benedire i ramoscelli di ulivo e mostrarli a tutti e metterli in tutta la casa come segno dell'amore di Dio per noi, che sacrifica il "legno verde" per perdonare i nostri peccati. In questo vangelo c'è tutto, prima c'è una predizione futura, nell'ultima cena le sue ossa si devono spezzare per noi, il suo corpo deve essere mangiato per la vita eterna. L'annuncio di un tradimento, il dolore perchè le scritture si devono realizzare in modo violento, l'odio e la violenza si deve riversare in lui e nella croce, la vergogna e tutti i sentimenti negativi sono attirati da lui, se ne fa carico e li porterà con se per farne un atto di amore puro e autentico, un sacrificio per la salvezza di tutti, li inchioderà a quella croce. Dio muore non senza rumore, si squarcia il velo del tempio come il cuore dell'uomo peccatore, provoca un terremoto e risveglia quei sentimenti sopiti che si presentano come morti risorti, fino ad una voce che grida che veramente costui era il figlio di Dio, la stessa che ci urla che stiamo sbagliando, le urla della nostra coscienza. Poi è silenzio, e sappiamo che ci sarà silenzio per tre lunghi giorni, come c'è silenzio quando il nostro cuore ha smesso di battere perchè umiliato dal nostro peccato, la nostra anima ha smesso di piangere perchè rassegnata. Così continua ad essere per tre lunghi giorni....

vangelo di domenica 28 marzo 2010

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 22,14-71.23,1-56.
Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui,
e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione,
poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio».
E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi,
poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio».
Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
«Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola.
Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!».
Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande.
Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori.
Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve.
Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove;
e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me,
perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano;
ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli».
E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte».
Gli rispose: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi».
Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla».
Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.
Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine».
Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli rispose «Basta!».
Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono.
Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione».
Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava:
«Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà».
Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo.
In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra.
Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza.
E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo.
Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?».
Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?».
E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro.
Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l'orecchio, lo guarì.
Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante?
Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre».
Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano.
Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro.
Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui».
Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!».
Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!».
Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo».
Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò.
Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte».
E, uscito, pianse amaramente.
Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano,
lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti ha colpito?».
E molti altri insulti dicevano contro di lui.
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero:
«Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi crederete;
se vi interrogo, non mi risponderete.
Ma da questo momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio».
Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono».
Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato
e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re».
Pilato lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici».
Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo».
Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui».
Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo
e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui.
Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla.
C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza.
Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato.
In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.
Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo,
disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate;
e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte.
Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò».
.
Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero Barabba!».
Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio.
Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù.
Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!».
Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò».
Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano.
Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita.
Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.
Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!
Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati.
Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.
Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto».
Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano:
«Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!».
Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena?
Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male».
E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio.
Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.
Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.
Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest'uomo era giusto».
Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto.
Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.
C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta.
Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio.
Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.
Era il giorno della parascève e gia splendevano le luci del sabato.
Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù,
poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.

video musicali vecchi

http://www.youtube.com/watch?v=1viSfRzI8to Kelly Family - I Can't Help Myself

http://www.youtube.com/watch?v=K2zRSOjL5mY oasis - stand by me

http://www.youtube.com/watch?v=oSPLGzQz97M rober miles - one o one

http://www.youtube.com/watch?v=lI2jJLhZ7y0 dune - who wants to live forever

lunedì 22 marzo 2010

ennesima prova deludente...

devo dare atto che ci sono persone molto più oggettive di me, io qualche chance l'ho sempre data a questa squadra mentre queste, categoricamente, sono mesi che chiedono di mandare a casa la dirigenza. Posso ora riparare? non mi sembra il caso, è come sparare sulla crocerossa, quando si stà per affondare si deve salvare il salvabile, oramai uno tsunami sportivo di proporzioni spropositate si è abbattuto su questa società e l'unica cosa da fare è sperare che passi. Nove partire sono rimaste, non prive di delusioni, ma il tifoso vero si vede nel momento del bisogno, anche se la nave inbarca acqua da tutte le parti non sparerò a zero sull'allenatore, reo di aver messo in porta un giocatore no vendente dai riflessi lentissimi, non sparerò a zero sulla dirigenza che compra candreva, paolucci e bettega mentre dall'altra parte si compra pandev senza averne bisogno. Non sparerò a zero sui "nuovi" acquisti diego, cannavaro e grosso, che più che salto di qualità ci stanno facendo affossare. Sarebbe come sparare sulla crocerossa. Cosa dire poi di del piero, camoranesi, iaquinta e trezeghet? infortuni e non è quasi la stessa cosa... Correte fanciulli nel prato verde, crescete alla svelta Pinsoglio e Immobile, c'è bisogno di una ventata di giuventu' alla marchisio e giovinco, che possa spazzare via tutto questo schifo visto fino adesso... e non basta una maglia color oro o argento a rendere prezioso un giocatore costato anche 25 milioni, ci vuole un cuore che deve andare oltre l'ostacolo, bisogna resistere un altro round, come diceva il bistrattato rocky ferrara, grande incassatore di sconfitte che sembravano epiche, finche' non arrivo' caronte Zaccheroni, traghettatore che dal nulla ci sta' portando nel nulla, grazie al lavoro e ai sacrifici. Vinovo maledetta, terra pregna di trappole per i muscoli di cristallo di codesti campioni, cosa ci riservi per domani?

omelia del vangelo del 21 marzo 2010

Se avessi qui una pietra la tirerei subito, ad esempio alla mia squadra del cuore che sta diventando una squadra da intestino, che fa ca...... Questo perchè siamo sempre pronti a giudicare gli altri, infatti la nostra condizione di peccato la prima cosa con la quale si manifesta è il giudizio verso tutto e tutti. Gesù non giudica, da un'altra opportunità anche alla donna adultera, che doveva, secondo la legge, essere lapidata. Quando c'è di mezzo la legge ci sentiamo il dovere di applicarla senza pietà, se cosi fosse Dio avrebbe mandato un altro diluvio universale. Ma la sua grandezza è tale che comprende la nostra misera condizione umana, e da sempre un altra possibilità di ravvederci. Non è facile comprendere che avere un altra possibilità non significa averla per sempre, c'è un limite alla pazienza del Signore che odia la falsità. Chi vi scrive non è immune dal peccato, è difficile esserlo, un altra particolarità del peccato è nascondersi da chi lo commette. E cosi ci sentiamo tutti giusti. Si ho rubicchiato, ma chi è che non lo fa? si sono passato con il rosso, ma chi è che non lo fa? si ho offeso le persone che mi stanno accanto e allora? mica è una cosa grave! ho perso tempo con qualcosa che non mi è di aiuto, e allora? e allora stò sbagliando, ed è difficile "andare e non peccare mai più".

vangelo di domenica 21 marzo 2010

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 8,1-11.
Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi.
Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo,
gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».
Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più».

venerdì 19 marzo 2010

c'è fine al peggio?

in frantumi tutti i record negativi, dopo aver subito una rimonta che sa di beffa, da 3 a 0 a 3 a 3 in casa contro il siena, la juventus riesce a farsi buttare fuori dalla europa league dal fuhlam dopo che all'andata era finita 3 a 1. Dopo essere passata in vantaggio la squadra di Zaccheroni (forse) ha staccato la spina. La squadra di stanlio hodgson, uno che la Juventus non la batteva neppure con fifa 96, riesce a fare 4 goal (non uno ma 4) senza una reazione da una squadra di zombie timorosi spaventati dall'espulsione di capitano cannavaro. I peggiori in campo? c'erano tutti gli acquisti di quest'anno, diego, melo, cannavaro (fino all'espulsione), grosso. Poi Zebina e grigera che comunque erano fuori ruolo e candreva per i pochi minuti che ha giocato. E Chimenti? si, avete sentito bene, Chimenti, un uomo che dimostra più anni di rampulla e che riesce a fare anche una discreta figura, di mer... Nel frattempo zebina non trova di meglio che scalciare un avversario e diego di fare mani in area. Mi viene il dubbio che visto che davano il fuhlam 6 a 1 i nostri hanno scommesso pesantemente su di esso. Non credo che le comiche siano finite per i tifosi di tutto il mondo, vedrete che questa squadra riuscirà a deliziare ancora i tifosi avversari di stupende partite. Il projettò si è capito, l'operazione smile è un successone, da tifoso juventino quando mi guardano i miei amici non fanno che ridere... Anche l'aspetto finanziario va bene, il nuovo stadio viene su che è una bellezza, i bilanci sono ottimi. L'aspetto sportivo può aspettare, anche se fossi uno della società juventus non andrei tanto in giro con la spilletta, primo o poi si trova sempre un tifoso che non ha niente da perdere e che è stufo di vedere umiliata la storia bianconera...

http://www.youtube.com/watch?v=wXJ4CE6qMKo

lunedì 15 marzo 2010

omelia al vangelo di domenica 14 marzo 2010

la parabola del figliol prodigo: la prima cosa quando sentiamo questa parabola è di nuovo, sempre la stessa storia. E giu a chiederci se è meglio essere il figliol prodigo oppure il figlio maggiore. Ma il prete ieri ha detto una cosa importante: alla gerry scotty, rispondere se è meglio avere la salute oppure la festa o ha farneticato risposte impossibili, l'inter ecc... è meglio la festa, cioè il paragone della festa per il figliol prodigo è quello della comunione con Dio che provoca festa, gioia e divertimento. Al contrario chi è fuori dalla festa, prima il figlio minore che vuole vivere dovendo rispondere solo a se stesso e poi il figlio maggiore che fa per avere, non perdona il fratello. E anche lui è fuori dalla festa. Chi vuol essere fuori dalla festa? nessuno, eppure ci comportiamo sempre in modo da esserlo...

vangelo di domenica 14 marzo 2010

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 15,1-3.11-32.
Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
Allora egli disse loro questa parabola:
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te;
non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa,
perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze;
chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo;
ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

mercoledì 10 marzo 2010

omelia vangelo del 7 marzo 2010

Per anni avevo capito che Gesù intendeva che se l'uomo non si fosse convertito non si sarebbe salvato, e che sarebbe successo quello che è successo agli altri. Una punizione divina, ti accade qualcosa perchè hai disubbidito. Adamo ed Eva vengono cacciati dal paradiso per aver mangiato la mela. Però nella lettura di domenica scorsa Gesù non fa una minaccia gratuita, cioè spiega che chi non si converte morirà senza aver capito il significato della propria storia. Per ogni uomo c'è un disegno divino che l'uomo deve abbracciare accettandolo, cosi come hanno fatto i Santi, Maria e Gesù. Il male fa parte della vita, non è una punizione ma è qualcosa che accade a tutti, quello che cambia nel cristiano è che lo deve affrontare come ha fatto Gesù. Neppure Lui si è rifiutato, nel getsemani ha accettato la volontà estrema del Padre. Per l'uomo la morte è la fine di tutto, ma vivere senza capire il significato della propria vita è come non aver mai vissuto

vangelo di domenica 7 marzo 2010


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 13,1-9.
In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte?
No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.
Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?
Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime
e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».

sabato 6 marzo 2010

ma cosa fa il PDL?

quello che è accaduto alla Polverini sa di clamoroso, la politica è sempre ricca di spunti divertenti se visti dall'esterno. Ha poco da ridere la Bonino, non se la può prendere con madre natura, del resto ad una certa età, non è poi cosi importante l'aspetto. Eppure ad umbria left questo articolo la trova molto adirata:

http://www.umbrialeft.it/node/32385

Certo che senza la Polverini avrebbe vinto facilmente, ma credo comunque che possa vincere a prescindere. C'è da chiedersi se oltre i festini e lo smistamento degli appalti e le partite del Milan nel pdl ci sia tempo per la politica, o se il viagra abbia annebbiato le idee dal fondatore del partito sicuramente pentito e dei suoi collaboratori. Intanto in umbria i comunisti non sono morti, sono pronti a schierare per queste regionali candidati validi, eppure l'impressione è che le scelte si facciano prima, come sempre.

siamo sulle montagne russe... juventus chi sei?

non che la prestazione sia da ricordare, eppure i tre punti di firenze possono essere fonte di grande ottimismo. Senza il capitano si vedono due trequartisti, diego e candreva. La Juventus dei campioni del mondo Del Piero, Buffon, Cannavaro, Grosso e Camoranesi cede la mano a quella di Diego, Manninger, Chiellini, De Ceglie e Candreva. Anche se è Grosso a dare la zampata vincente. Come dire, la qualità rimane sempre una componente fondamentale. Dall'altra parte i viola fanno un figurone, l'ennesima partita persa immeritamente. Senza trionfalismi Zac riparte dove aveva lasciato, aggrappato al quarto posto come un gatto su un vetro. Ed ora tutti a gufare gli altri, come sta succedendo da un pò di tempo. Ma attenzione, la prossima è con l'ultima in classifica, e sappiamo cosa è successo qualche mese fa.... a gia, ma quella non era la Juventus di Ferrara?

lunedì 1 marzo 2010

Juventus, ci risiamo

si è gridato al miracolo i giorni scorsi per i risultati ottenuti ultimamente dalla vecchia signora, brutta ma truccata bene. Ma sempre di vecchia signora si parla, piena di acciacchi (ultimo infortunio Amauri, precedentemente si era fermato Buffon) e anche un poco zoccola. Infatti si fa infilare con molta facilità, quasi che la fase difensiva sia una cosa troppo stupida da dedicarci tempo ed energie. Invece Zaccheroni dovrebbe lavorare puntellando la difesa, sono troppi i goal presi. Non è una questione di modulo ma di uomini, Del Piero, Diego e Trezeghet sono troppi per una squadra abituata a giocare con due mediani (tiago e sissoko) e due ali che coprono (nedved e camoranesi). E' chiaro che è inutile pensare al passato, Camoranesi non c'è mai e de ceglie sostituto di nedved è una bestemmia inaccettabile. Ma i soldi dovevano essere spesi per sostituire questi due, non si può comprare Diego quando si ha Giovinco e Del Piero, non si può comprare Melo quando si ha Sissoko e poulsen, non si può comprare Grosso quando avevi molinaro che offre prestazioni analoghe. Cannavaro e Legrottaglie messi sullo stesso piano, che brutto invecchiare. Grigera o Caceres, sempre schifo fanno. E' una squadra da rifondare, a luglio, con un allenatore di livello (non me ne voglia Zaccheroni, onesto lavoratore) e con la necessità di cedere e comperare gente di livello. Per fare ciò la società deve sborsare tanti quattrini, da qui a giugno bisogna cercare di far alzare le quotazioni dei giocatori, in qualche modo, per avere la possibilità di acquistare li dove serve. Da juventino stanco per me il campionato finisce cosi, quinti, con una prestazione decente ma con il rammarico di quello che poteva essere e non è stato.

omelia vangelo 28 febbraio 2010

I discepoli in questo episodio sono testimoni di qualcosa di eccezionale, Gesù, sopra il monte, incontra Mosè ed Elia. Inoltre una nube li avvolge e si sente una voce, la voce di Dio. Ma cosa facevano i discepoli? dormivano, perchè erano stanchi. E dicevano delle stronz...... , tipo: è bello stare con Te, facciamo tre tende.... si dorme e si dice cavolate, la nostra vita assomiglia molto a quella dei discepoli. Quando siamo con Gesù ci viene un torpore, questo succede perchè proviamo la pace del Signore. Ma questo torpore fa si che il corpo non aiuti l'anima ad andare verso Dio, diventa un ostacolo invece che un aiuto alla comunione con il Signore. Se solo avessimo la forza di stare svegli su quello che accade nel mondo, e svegli su quello che è il nostro rapporto con il Signore. Invece il torpore ci rincoglio..... , cosi che dormiamo e spariamo cavolate, la nostra vita diventa una perdita di tempo.

il vangelo di domenica 28 febbraio 2010


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 9,28-36.

Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia,
apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura.
E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo».
Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto