mercoledì 10 marzo 2010

omelia vangelo del 7 marzo 2010

Per anni avevo capito che Gesù intendeva che se l'uomo non si fosse convertito non si sarebbe salvato, e che sarebbe successo quello che è successo agli altri. Una punizione divina, ti accade qualcosa perchè hai disubbidito. Adamo ed Eva vengono cacciati dal paradiso per aver mangiato la mela. Però nella lettura di domenica scorsa Gesù non fa una minaccia gratuita, cioè spiega che chi non si converte morirà senza aver capito il significato della propria storia. Per ogni uomo c'è un disegno divino che l'uomo deve abbracciare accettandolo, cosi come hanno fatto i Santi, Maria e Gesù. Il male fa parte della vita, non è una punizione ma è qualcosa che accade a tutti, quello che cambia nel cristiano è che lo deve affrontare come ha fatto Gesù. Neppure Lui si è rifiutato, nel getsemani ha accettato la volontà estrema del Padre. Per l'uomo la morte è la fine di tutto, ma vivere senza capire il significato della propria vita è come non aver mai vissuto

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