lunedì 15 febbraio 2010

omelia vangelo di domenica 14 febbraio 2010

faccio uno sforzo, non mi ricordo nulla di cosa ha detto il prete a messa ieri. Ecco, forse ha detto proprio di non contare sulle proprie forze, le beatitudini sono una delle pagine più conosciute del vangelo, sono delle provocazioni che lasciano interdetti chi le ascolta. Mi ricordo una frase che dice "maledetto l'uomo che confida nell'uomo". Per me faceva riferimento a quelle persone che si affidano agli altri, che pongono la fiducia nella famiglia, anche nei figli. Sicuramente questa frase della prima lettura vuol dire anche questo, ma una cosa che mi ha fatto riflettere che ha detto il parroco, fa riferimento anche quando ci affidiamo troppo a noi stessi. Le beatitudini non hanno bisogno di commento, guai a voi ricchi perchè avete avuto la vostra ricompensa. Per ricchezza non si intende solo di soldi, ma le persone ricche perchè sono piene di se, non credono di aver bisogno di Dio e degli altri. Chi si rende conto di essere un povero peccatore va a messa con lo spirito contrito, e Dio solleva il povero, mentre schiaccia il superbo. Non a caso l'offerta di Caino non è stata accettata come quella di Abele. Le beatitudini non vanno prese solo letteralmente, se uno chiede pane non gli si può rispondere: beato te! La festa degli innamorati inoltre è la festa di coloro che mettono l'amore sopra ogni cosa, prima della convenienza. L'amore innalza la ragione in vette altrimenti irraggiungibili per essa.

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